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2006-06-25 07:56:32 UTC
Quanti partono dal presupposto di poter sbagliare?
Quanti sono disposti a cambiare le loro idee?
Quanti non si fossilizzano sui loro pensieri? e rimangono così sordi con chi la pensa diversamente da loro?
Quanti sono davvero disposti a riflettere, a mettersi in gioco, ad ammettere di aver avuto torto?
La mia impressione è che qui dentro quasi tutti facciano solo dibattiti (vogliono solo difendere la propria tesi) e in pochi vogliano instaurare un dialogo (rivolto alla ricerca della verità)
(per la distinzione dibattito-dialogo vedi "il trattato dell'argomentazione" di Perelman)