Domanda:
Come può la visione oggettiva del mondo proporsi come libertà senza contraddirsi?
etcetera
2008-01-27 12:26:45 UTC
In una visione del mondo in cui la conoscenza può rivolgersi solo all’oggettività astratta della res extensa il libero arbitrio è del tutto escluso, un’interferenza illusoria all’esattezza deterministica e matematica del metodo. Invece nel racconto in prima persona che viviamo in ogni istante di coscienza sentiamo di essere noi a poter dirigere il nostro sguardo e a scegliere e se qualcosa ce lo impedisce, sia pure una volontà divina, possiamo sempre attaccarla.
Il mondo astratto della ragione impersonale esige che l’individuo sia solo il prodotto dei suoi geni (o del suo inconscio) e, in nome dell’oggettività, lo priva fin dall’inizio della possibilità di ogni ribellione (come ci si può ribellare ai propri geni?).
Non è un paradosso che questa radicale negazione di ogni libera scelta nasca dallo stesso pensiero che esige per l’uomo la massima libertà di pensiero? Di che libertà si tratta dunque se ogni libertà è esclusa a priori in nome di una deterministica oggettività logica?
Otto risposte:
anonymous
2008-01-27 13:45:11 UTC
Ma può un soggetto avere una visione oggettiva?O forse il fatto proprio di essere una visione la rende soggettiva? Hidegger diceva che la visione da Galilei in poi ha dominato la conoscenza. Noi conosciamo soprattutto con la vista. Abbiamo sviluppato questo senso. Ma se ci fossimo soffermati su altri sensi?Forse avremmo conosciuto in modo diverso, forse ci sarebbe stato qualcosa di diverso dalla scienza. Comunque personalmente ritengo che esista un oggetività, ma che non è quella scientifica. Per quanto grande sia il suo sguardo quello della scienza è pur sempre uno sguardo. Popper ci ha insegnato che quelle che chiamiamo generalizzazioni non esistono. Anche le genralizzazioni sono sempre casi particolari, solo ad ampio raggio. L'oggettività è in realtà coincidente con la soggettività. L'unica cosa incontstabile è il vissuto inteso come insieme di tutto ciò che è percepito(compreso il cosiddetto io). Un cane, anche se studiato nella maniera più approfondita, è pur sempre la visione di una cane; è ciò che noi vediamo del cane. Per giungere all'essenza dovermmo forse aspettare l'arrivo di un nuovo tipo di conoscenza, che poi magari così nuovo non è...

Comunque la libertà per me sta nell'essere se stessi. Se vista dall'alto la libertà intesa come libertà di movimento non esiste in quanto siamo tutti dei fotogrammi. Ma in quanto comunque noi partiamo dal nostro stato attuale, dall'istante stando nell'istante, la libertà esiste. Infatti noi non sappiamo cosa succederà, per cui c'è una libertà.Se intendiamo la libertà come essere se stessi(prospettiva di Nietzsche e Deleuze) le cose cambiano un pò. Poi c'è la libertà intesa come scelta, come scacco, alla Kierkegaard. Diciamo che tutte tre esistono, se guardiamo dall'interno, e in quanto noi guardiamo dall'interno esistono. Comunque l'oggetività scientifica è un sogno. Personalmente non credo che la natura abbia leggi, poichè essa è composta da un infinità di essere viventi, compresi gli atomi, le rocce, le piante, gli universi, e il cosiddetto vuoto(che poi vuoto non è, sono i nostri strumenti che non riescono a studiarlo). Le leggi sono solo strumenti della volontà di potenza, mezzi attraverso cui la razionalità imbriglia il vivente al fine di controllarlo. Non per niente la scienza(che ormai è divenuta completamente tecnica) ha attualmente funzioni più pratiche, utilitaristiche, che gnoseologiche, conoscitive.
anonymous
2008-01-27 12:40:51 UTC
io credo cha la mancanza di libertà sia data proprio dalla impossibilità di avere una visione oggettiva del mondo.

Fintantoché sarò convinto di avere una visione oggettiva, sarò anche convinto di avere scelto e agito liberamente, ma non sarà così.

Dal momento che (fra ennemila anni) l'uomo avrà raggiunto la capacità di vedere la realtà per quella che è ("occhi per vedere"), allora acquisirà anche il libero arbitrio, che per adesso è impossibile, al nostro livello evolutivo.

Vedremo la realtà esattamente per come è, sapremo esattamenteo cosa vogliamo fa re e lo faremo, punto e basta, senza bisogno di interpretare alcunché e ricascare nella trappola attuale...



ciao
Scaracchio
2008-01-28 04:38:44 UTC
Non credo che ci sia incompatibilità fra determinismo e libertà, o almeno con il tipo si libertà che dovrebbe interessarci. A me basta che, se desidero fare una cosa, non abbia impedimenti esterni a farla (ad esempio se fossi legato o incarcerato). Su questo tema, ti consiglio il libro di Daniel Dennett "L'evoluzione della libertà".
Ishak 87 -il poeta della notte-
2008-01-28 03:55:55 UTC
Ognuno è artefice del proprio destino.
anonymous
2008-01-27 16:21:49 UTC
si tratta della "libertà obbligatoria" imposta da chi ha stabilito che la res cogitans è cosa da anarchici terroristi

non adatta al fai da te

la libertà non è ribellione ai geni ,all'inconscio, all'anima, a Dio

libertà è la capacità di riconoscere

che noi siamo i nostri geni, il nostro inconscio la nostra anima

in quanto a Dio mi pare c'era una ragione per cui il barbuto si è inca§§ato ,una storia di mele e conoscenza....

questa è l'unica libertà concessa a spiriti incarnati in un corpo

ed è la madre di tutte le libertà , il "conosci te stesso"

purtroppo ci sono effetti secondari in questa pratica del tipo

perdere l'ego , riconoscere gli altri uomini come simili ,

perdere la paura ,perdere il bisogno del padre ,della madre,del vescovo ,del tenente e addirittura dell'esperto d'arte , diventare un rinnegato è automatico quando riconosci che la tua cultura non sempre è la migliore

ed è per bazzecole come queste che ci hanno ammazzati ,crocefissi ,bruciati ,incarcerati,fucilati



di che ti stupisci ?

hanno solamente cambiato un credo con un altro

mantenendone inalterata la struttura di ignoranza profonda

aggrappandosi al potere del più forte

come le rivoluzioni sociali che vogliono cambiare il mondo

mantenendo i soggetti vera causa della rivoluzione stessa

la quale finirà inevitabilmente schiacciata e distorta da polizia,burocrazia,esercito e magistratura,

tutte cose di derivazione pre rivoluzionaria
pillocuccolo
2008-01-27 15:32:24 UTC
Accipikkia... ma come parlate?

Sembrate libri stampati. Complimentoni x la vostra cultura.

Io dal mio miserello cantuccio vi esprimerò il mio umile pensiero.

La visione oggettiva rappresenta la volontà di farci vedere le cose come sono in realtà.

Ed è in qsta realtà ke noi viviamo, e sempre in qsta realtà ci muoviamo liberi.

Abbiamo il libero arbitrio di scegliere come gestire la nostra libertà. E del resto cosa intendi tu x libertà?

Qual'è il massimo della libertà?

Xkè dovremmo considerare carcerieri i nostri stessi geni? Se siamo così lo dobbiamo a loro. Essere liberi dai nostri geni sarebbe un pò come Terminator 2, dove il T1000 poteva mutare a seconda di come abbisognava. Ma nemmeno lui era libero, non poteva creare meccanismi nè aumentare la sua massa.

Qndi è il concetto di libertà ke è sbagliato.

O tutti sti ragionamenti hanno fatto perdere il senso di cosa sia la libertà.

Siamo liberi di scegliere (liberi arbitrio, qndi!) su un mondo dal quale, e qsto un po' ci limita, non siamo liberi di andarcene.

Se non con la fantasia!

E coraggio... un po' di ottimismo. Per Dio!
paggiolittle
2008-01-27 15:11:26 UTC
Complimenti per la domanda....

fior fior di filosofi si sn fatti qsta domanda...se nn ho compreso male tu dici.."come si può avere libertà di giudizio se già il giudizio oggettivo di per se è schiavo dei suoi geni"....e soprattutto se questo è vero cm si può parlare di libertà....

Libeinz disse"l'uomo nn è libero...crede di esserlo perchè nn sa il motivo di determinate scelte"...e io sinceramente concordo(e da qll che hai scritto credo anche tu)...o almeno se per libertà intendiamo un qlkosa che vada oltre le possibilità umane(perchè riuscire a decidere oltre il proprio incoscio,io è impossibile)....il problema è....se libertà esiste nn può essere una libertà totale....ma bensì una libertà parziale ovvero una libertà che è schiava sia della propria composizione, sia dell'ambiente in cui vive(per così dire)...l'uomo(e di conseguenza anche la libertà )è schiavo della società....bè io ho la mia idea di libertà che si limita semplicemete a poter sciegliere in base al contesto e alle mie possibilità....nn sn dio...nessuno lo è nn possiamo essere"perfettamente liberi"...un saluto...spero di nn aver toppato cm risposta....ciao!!!



























Sn d'accordo cn te...

nn a caso libneiz doveva principalmente spiegare la differenza tra la libertà dell'uomo e qll di dio(e ovviamente qll di dio doveva essere"perfetta")tornando alla domanda principale direi che nn esiste visone oggettiva...so che sembra assurdo...o almeno la visione oggettiva è l'accordo di più persone per stabilire una realtà che possa valere per tutti...paradossalmente se la maggioranza delle persone fossero daltoniche...tt coloro che potremmo definire normali sarebero presi per malati...e una malattia bisogna curarla....ed è su questo che parlavo nella 2 parte del discorso ovvero una libertà racchiusa dalla società....hai presente il contratto sociale...ecco una roba cm qll ,l'uomo ha rinuciato a parte della sua libertà per vivere in una comunità,ripeto nn esiste una libertà perfetta a mio avviso...ma ciò nn implica che nn siamo liberi....semplicemente anche la nostra libertà sottostà a delle regole di una visione oggettiva...e ciò nn è triste....è la verità ed è una cosa per me meravigliosa perchè la libertà sta proprio in qsto poter decidere in base alle possibilità e nn fare semplicemente qll che ci pare senza limitazioni....qll è anarchia!!!un salutone ciao!!!!!.....
anonymous
2008-01-27 13:14:36 UTC
Ma libertà è un concetto dagli strani sapori che viene molte volte fatto coincidere con il caso.

La visione oggettiva non ti nega affatto la libertà di scegliere fra le innumerevoli possibilità che ti mette a disposizione.

Pensare che la descrizione oggettiva della realtà porti ad una sola scelta determinata ed univoca è un presupposto non verificato.

Ogni effetto è determinato da una causa, ma ogni causa può produrre molti effetti diversi ed una scelta deve tener conto di molteplici cause.

Questo ti porta ad un numero di soluzioni possibili abbastanza ampio da poter essere considerato libertà.

Noi normalmente vediamo una sola possibile soluzione di un sistema semplice, ma basta analizzare un sistema più complesso, come le condizioni metereologiche, o l'ecosistema ambientale o lo sviluppo di una città per accorgerci che i gradi di libertà diventano molteplici.

L'uomo e le sue scelte non sono certo meno complessi e liberi.

Che poi, nonostante questo, il libero arbitrio sia solo una chimera, sono d'accordo, ma la libertà non manca affatto.


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