Come ha scritto Renato, è l’ignoranza (nella sua accezione latina di “ignorare”) l’origine di tanti guai. Ignoranza è sinonimo di: non conoscenza, incompetenza, inesperienza, inettitudine, analfabetismo, maleducazione e così via; ognuna di queste interpretazioni richiederebbe una spiegazione a sè.
Prendo quindi in considerazione solo la sua accezione latina di “non conoscenza”. Ho un caro amico che con due parole mi ha spiegato il “midollo” dell’ignoranza, eccolo:
“L'ignorantia, nell’accezione latina, intesa come mancanza di conoscenza, è la vera responsabile del male; non si nasce cattivi. Questo tipo di comportamento viene generato dall'incomprensione della nostra vera natura; un comportamento egoistico o spinto dalla sete di potere ad esempio, è causa di sofferenza per gli altri, ma anche causa di sofferenza per sè, a lungo andare…e prosegue:
Nessuno, men che meno un egoista, compirebbe un'azione che a lungo andare lo potrebbe danneggiare. La compie quindi nell'illusione che quell'azione gli porti vantaggio; è quindi l'ignoranza la causa della non comprensione e delle conseguenze che questa porterà”.
Come non dargli ragione; dall’ignorare e quindi non sapere, nascono tutti i successivi problemi. Il progresso sociale di ogni collettività si misura dal grado o livello di cultura che è riuscita a raggiungere; pensiamo alla Grecia antica che ha espresso uomini di altissimo valore come Aristotele, Platone, Socrate e così via; persone che con la loro ricerca di verità hanno influenzato tutto il pensiero occidentale da 2000 anni a questa parte.
Come rimediare a quella carenza? Con una autoanalisi giornaliera sul proprio comportamento, esame di coscienza o meditazione, che dir si voglia; a modo di prendere in mano le redini della propria vita, darsi quindi delle regole improntate a valori e ideali tramandatici dalla tradizione. E senza scomodare l’antica tradizione classica, chiudo con una frasetta, tratta da: “I preziosi consigli dei grandi medici” Sperling & kupfer Milano 1987 pag. 322…un consiglio quindi all’occidentale, più che recente:
“L’esperienza di tutti i giorni insegna che piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini più malsane, possono rinnovare radicalmente la nostra vita. Infatti imparare a meditare 20 minuti il mattino e dieci la sera per prima programmare e riesaminare poi la correttezza del nostro comportamento quotidiano significa creare dei piccoli ma potentissimi nuclei di riorganizzazione, che coinvolgeranno poi rapidamente tutti i livelli della persona.” Lo auguro ai tanti giovani che frequentano Answers.
"Chi guarda all'esterno, sogna; chi guarda all'interno si risveglia" - Carl Gustav Jung