Domanda:
sulla storia, linea retta o cerchio?
Susan Elettra
2010-05-01 13:38:51 UTC
la storia si ripete o sono gli uomini a scrivere sempre le stesse cose?
Nove risposte:
?
2010-05-01 20:01:28 UTC
_____________________ Esattamente un secolo fa, o quasi, l'Occidente è, improvvisamente e inaspettatamente, caduto nella più drammatica e profonda frattura epocale della sua storia, il suo "suicidio" qualcuno lo ha chiamato: la prima "guerra mondiale" (– una frattura continuata, per certi aspetti, fino alla conclusione della II guerra). La "civiltà", nel giro del secolo precedente, era velocemente passata dalla carrozza al treno e al transatlantico, e dal "sistema" hegeliano (l'ultimo "idealismo", dopo la lunga storia del razionalismo occidentale iniziata col primo "idealismo" di marca platonica) a un pensiero, diciamo, emancipato. L'ottimismo imperava, e, tanto per dare l'idea, già dalla metà dell'ottocento, le Esposizioni universali (Londra 1851, Parigi 1855) celebravano i "magnifici tempi e progressivi",,

A oggi, fino a oggi, molte cose sono cambiate, ma molte altre no; specialmente quello stesso ingenuo ottimismo che, in fondo, è solo l'amplificazione (riflessa in mille forme e capillarmente diffusa) dell'unico progresso "visibile", quello scientifico-tecnologico, intorno al quale s'è costruita la "civiltà dei consumi" o, se è una formula preferibile, la "società del benessere". Ma, al di là di questo visibile "benessere", ammesso che sia, c'è l'illusione, la stessa illusione di un secolo fa – quando col naufragio del famoso transatlantico sul quale hanno fatto il famoso film già c'era, anche quello visibile, l'ammonimento,,
anonymous
2010-05-01 20:59:25 UTC
per ignoranza posso citarti solo due fonti...però spero che siano abbastanza eusaurienti :)

Il punto di vista di Polibio (schiavo affrancato divenuto uno storico latino,alleato con Marcio Porcio Catone e il Circolo Scipionico) e Platone.Per rispondere alla tua domanda secondo questi personaggi la storia è un cerchio.Più dettagliatamente Polibio sosteneva che la storia fosse fondata sull'anaciclosi ovvero su una successione di avvenimenti,o meglio di governi:infatti secondo questa visione vi erano:

la monarchia

l'oligarchia

la democrazia.

Mentre Platone sosteneva come il cosidetto governo ideale fosse la successione di questi organi governativi:

timocrazia

oligarchia

democrazia

tirannia.

Io come la penso? Bè per me la storia non è un cerchio ma una linea retta,infinita e formata da tanti punti.''Gli errori'' ripetuti penso siano un segmento di questa retta,ma pensare alla storia come un cerchio mi terrorizza.

Mi sembra impossibile pensare che l'uomo ricada nei suoi stessi errori,perché penso che dopottutto l'uomo persegua in una evoluzione e non in una ciclicità che dà vita alla fin fine ad una sorta di monotonia.
anonymous
2010-05-02 16:46:27 UTC
Se fra i pensatori del Seicento, Spinoza è colui che si spinse più

avanti rispetto ad altri nella ri-definizione del rapporto Uomo- Natura,

Max Stirner fu per l’Ottocento colui che si spinse più avanti nella

critica di concetti assolutizzati e nel recuperare il senso della tangibilità

individuale in essi.

Lo Spirito è l’alibi con cui una progenie maliziosa attende ai propri

scopi; il cristiano e l’uomo di fede in genere, relega allo Spirito tutto ciò

che di meglio egli possa immaginare:ideali, qualità, propositi…

Nel corso della storia lo Spirito diventa un’entità abnorme,

fagocitante tutto quello su cui si posa lo sguardo umano, l’ epilogo di

ogni sua attività, delle sue creazioni,dei suoi pensieri e delle sue

realizzazioni.

Lo Spirito diventa il tarlo che interiormente rode le espressioni

migliori del consorzio umano: lo Stato, l’Umanità, il Progresso… tutto

si muove mosso da questo fantasma ideato sin dall’antichità per scopi

finalistici ed alla fine ha assunto i connotati onnipervasivi di sostrato

indipendente e trascendente di ogni cosa a cui l’uomo stesso,

paradossalmente, ha dato vita.

Stirner riconosce che da quando la Chiesa e le autorità religiose

in generale, un tempo limitavano e frustravano le aspirazioni

individuali, allo Stato moderno, nulla è cambiato. Anche lo Stato

violenta l’individuo come un tempo faceva l’oscurantismo religioso,

strappandogli ciò che gli è proprio; esso è un organismo che in nome di

un presunto alibi sovraumano e dei privilegi di un’astratta massa

anonima, nega la sopravvivenza del singolo e dei suoi diritti naturali.

Spinoza non aveva spiritualizzato il mondo, né aveva materializzato

la sostanza.La sua fenomenologia è quanto di più lineare possa esserci;

non necessita di giustificazioni trascedentali, escatologiche o

teleologiche.

L a sua sostanza è fine a se stessa, il mondo una sua

manifestazione singolare e collettiva,paritaria, non subalterna pur

delineandosi come modo od attributonel suo insieme.

Tutta la critica post-hegeliana, aveva piuttosto dei conti in sospeso

con quella sovraumanizzazione degli enti, con quell’alienazione del

mondo dall’uomo per far ritorno al presupposto dell’Io puro degli

Idealisti.

L’estremo rigurgito iconoclasta di Stirner consiste nello scoprire

come dietro la rivisitazione della dialettica hegeliana da parte dei suoi

critici della sinistra, quel suo darle la struttura fondata sul

materialismo storico, in realtà, si è finito col porre nuovamente in gioco

una gerarchia di enti al cui vertice starebbe un’astratta concezione

dello Stato – Leviatano in quanto tale e lo stesso si è operato nei

confronti di Proletariato, Rivoluzione, Storia…

Laddove vi è una critica delle leggi della dialettica hegeliana, essa

non si spinge mai oltre l’eliminazione di enti astratti o di concetti che

vengono ipostatizzati, nonostante i buoni propositi avanzati.

“L’errore consiste in ciò: che queste leggi non sono ricavate dalla

natura e dalla storia, ma sono ad esse elargite dall’alto come leggi del

pensiero(…) l’universo, volente o nolente, si deve regolare su un sistema

di pensiero che a sua volta non è altro che il prodotto di un determinato

grado di sviluppo del pensiero umano. Se noi capovolgiamo la cosa, tutto

diviene semplice. Le leggi della dialettica, che nella filosofia idealista

appaiono estremamente misteriose, divengono subito semplici e chiare

come il sole.” Così scrive F. Engels in “ Dialettica della Natura”,ma per

Stirner questo capovolgimento delle leggi della dialettica hegeliana non

è stato certamente sufficiente. Soffre di una grossa limitazione e questa

limitazione consiste nella mancanza dell’individuo, della considerazione

di esso quale insostiutibile attore della storia, della sua storia, oltrechè

quella impersonale del resto dell’umanità.
myriam
2010-05-02 08:10:23 UTC
Una spirale. Questo secondo la teoria dei corsi e ricorsi di Vico (ma anche Polibio la pensava così, non come se la storia fosse un cerchio): non c'è un'ekpurosis come credevano gli stoici, ma si avanza sempre di livello, tornando spesso a ripetere gli stessi errori (la storia procede, ma più velocemente di quanto ci mette la natura umana ad imparare).

Per Nietzsche era utile pensare che la storia si ripetesse sempre identica (materia finita, tempo infinito=numero finito di combinazioni per un tempo infinito, quindi destinate a ripetersi), in modo che l'individuo si sentisse responsabile nell'attimo dei futuri cambiamenti per l'eternità (tipo: se ora faccio una cavolata sono destinato a ripeterla in eterno). Ribadisco: utile, non che fosse necessariamente così.

Io mi preoccuparei di ragionare sulle strutture del divenire storico e valutare i cambiamenti (spirale, c'è cmq un progresso) per impostare la futura lezione da trasmettere ai posteri.
senza fantasia
2010-05-01 20:48:00 UTC
Chi non conosce la propria storia è destinato a ripeterla. E la madre degli ignoranti è sempre incinta.
Pino S
2010-05-02 06:51:36 UTC
La storia si ripete soltanto perché viene relegata nell´oblio e ognuno vuole fare le proprie esperienze facendosi abbindolare da qualche seguace di un ideale... Siccome tutti nel loro essere credono di saper fare meglio.... Fanno sempre gli stessi sbagli ! (anche se sotto un´altra forma) Non esiste un sistema comunitario perfetto! ma esiste la voglia del perfezionare lo status delle cose: Proprio per questo motivo l´essere umano È ció che lo ha fatto come un´animale di Primo rango... Domandandosí del perché e cercando di fare meglio...
Marika B
2010-05-01 21:24:33 UTC
si se uno è a conoscenza di cosa possano causare riesci ad evitarli ! I nostri errori si possono evitare è solo questione di volerlo anche se è difficile ma ci si riesce ad impedire che ciò si ripeta
anonymous
2010-05-01 20:39:44 UTC
sn gli uomini !!
anniponc
2010-05-02 07:54:09 UTC
DIO CI HA CONCESSO IL LIBERO ARBITRIO


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