Domanda:
Vorrei conoscere la VOSTRA opinione (non quella dei filosofi celebri)?
anonymous
2008-10-13 02:43:46 UTC
riguardo al rapporto che intercorre tra fenomeno e noumeno, ammesso che riteniate che il noumeno esista. Qual'è la vostra concezione?
Tredici risposte:
?
2008-10-13 03:14:51 UTC
Sono contenta che ogni tanto venga posta qualche domanda in cui non si parli di storia della filosofia, ma di filosofia nel vero senso del termine!



Ti potrei rispondere in vari modi, se prendo la tua domanda da almeno due punti di vista. Provo a spiegarmi: se intendo la tua domanda da un punto di vista filosofico stretto (con un'opinione comunque mia e non sulla falsa copia di qualche filosofo, per intendersi) o se intendo la tua domanda in un'accezione filosoficamente personale, più emotiva, più radicata al quotidiano, al mio quotidiano.



Non ho veramente voglia di filosofismi in questo momento, per cui mi concentro su un punto di vista più soggettivo.

Sono da anni laureata in filosofia e da sempre ho cercato di seguire la mia strada, anche con l'aiuto del pensiero di filosofi più o meno conosciuti, che hanno risvegliato in me un approccio molto più critico (filosoficamente inteso) e personale.

Non ho mai sopportato la filosofia sistematica, razionale, che pretende di imbrigliare tutto, se non IL tutto, all'interno di schemi quasi matematici, che nulla hanno a vedere con l'emotività e la spinta intuitiva e istintiva.. per cui, per quanto mi riguarda, il noumeno può restare nell'ambito dell'ontologia, della filosofia fredda e sistematica.

Io sono per il fenomeno, inteso come circostante (direi circum-stante, e qui prendo spunto da Ortega y Gasset, se me lo permetti!). Non mi importa l'idea della cosa in sè, ma la sensazione che il fenomeno mi trasmette, il modo in cui interagisco con esso. Ti dirò di più: il fenomeno non lo intendo solo come ciò che è apparente, visibile, chiaro. Istintivamente sono portata a dare più attenzione a quei fenomeni quasi all'ombra, se non silenziosi, sotterranei. Amo decifrarli, cercare il loro linguaggio, tentare una simbiosi. Entrare in empatia con essi, ascoltare un eventuale messaggio, provare a svincolare dalla ragione e girare il mio punto di vista nel loro, come un cambio di prospettiva.

Per me questo è il vero senso della filosofia. Cosa intendo per fenomeni non chiari, ombrosi, silenziosi, nascosti? Il mio io, la natura, il comportamento altrui..certi momenti musicali..tutto ciò che in qualche modo richiama la mia sensibilità...

Dico spesso che, per farti un esempio, amo il dietro le quinte. Anche in uno spettacolo. Preferisco conoscere ciò che sta dietro a ciò che sta davanti e si impone...



E tu?

Grazie per la domanda, mi è piaciuto rispondere! ;)
raganelvannutel
2008-10-13 06:09:57 UTC
Domanda profonda davvero ed eccellente.

Nei limiti di quello che comprendo e conosco io, il noumeno probabilmente esiste. Fenomeno è sempre secondo il mio modo di definire, tutto quello che siamo, collettivamente come umanità e persino mediante strumentazione, capaci di percepire.

Orbene, anche limitandoci agli enti fisici e senza postulare soprannaturale alcuno, noi vediamo che tutti i nostri metodi d'osservazione sono imperfetti e ci forniscono informazioni sempre un poco imprecise sui fenomeni, e nel medesimo tempo ragionamenti molto plausibili, molto 'naturali' (quantunque tale aggettivo sia pericolosamente nebuloso) suggeriscono che almeno alcuni fenomeni abbiano cause in altri che ne avranno ancora in altri e via via fin a postulare entità inosservabili come i quark e le particelle fantasma (in teoria dei campi quantici) o l'energia oscura. Altre osservazioni suggerscono con forza il passaggio dall'esistenza all'inesistenza od almeno da un certo stato d'esistenza ad un altro meglio osservabile, delle particelle elementari, e viene da chiedersi se e perché allora lo stesso non possa dirsi di ogni altro corpo fisico composto da esse. Uno potrebbe allora ritenere che ogni fenomeno sia illusorio, ma se non ci fosse una realtà soggiacente, inosservabile inconoscibile perfino, eppur esistente, non si capirebbe, od almeno io non capirei, come mai osservatori diversi osservino quasi sempre, sotto condizioni approssimativamente eguali, gli stessi medesimi fenomeni. Il noumeno sarebbe allora una realtà oggettiva soggiacente che vincolerebbe i fenomeni, quindi smentendo il soggettivismo estremo.

Potrebbe il noumeno aver a che fare con il soprannaturale? Potrebbe, potrebbe rappresentar un ponte, un fattore comune, tra natura e sopra-natura, ma comprendimi bene, questa è un'ipotesi che mi piace ma non ne conosco prova alcuna e non la considero che un'ipotesi.
Lupo
2008-10-13 09:06:13 UTC
Io la penso così caro rivoluzionario: il concetto di realtà oggettiva implica, nel suo voler essere oggettiva, un osservatore esterno ad essa. Il mondo fenomenico è il mondo osservato da un qualunque essere umano. Il mondo noumenico è il mondo osservato da Dio. Se eliminiamo l'idea che esista un Dio (o più semplicemente non crediamo nell'infallibilità e universalità della scienza) abbiamo tanti mondi fenomenici. Se eliminiamo l'idea che l'osservatore di un mondo possa essere esterno al mondo che osserva, scompare anche l'idea di una realtà oggettiva.

A questo punto per rispondere alla tua domanda, il noumeno è solo una costruzione mentale, dettata dall'idea un paranoica, che ci sia qualcuno che conosce una verità assoluta. Il fenomeno è il suo contraltare. Se eliminiamo l'idea di noumeno scompare l'idea di verità oggetttiva e di verità soggettiva, intesa come rappresentazione della realtà. Scompare la realtà oggettiva e fissa, e la verità diventa qualcosa di simile alla creazione di qualcosa. Per spiegare questa idea di verità ho spesso fatto questo esempio: la verità di una pallina di gomma è i giochi che puoi inventare con essa.
rioken_nakano
2008-10-13 05:47:28 UTC
Dunque...per quella che è la mia personale opinione, parlare di un "noumeno" premette l'identificazione di una realtà fenomenica-apparente come prodotto, o per meglio dire "superficie" di una realtà più profonda; di questo io sono convinto, ossia che gli strumenti di cui l'uomo dispone per trarre conoscenza della Realtà siano limitati, ridotti alla materia e quindi capaci di percepire unicamente gli enti "fisici". Sono altresì convinto che dietro a questi fenomeni fisici vi sia una realtà più "sottile" che a noi sfugge per via della nostra pesante corporeità vincolata alle nostre capacità sensoriali. Un esempio lampante di questa realtà dietro l'apparenza è la testimonianza delle cosiddette OBE, l'esperienza della vasca di deprivazione sensoriale e le situazioni di cosiddetto pre-morte. I vincoli spazio-temporali sembrerebbero dunque una prerogativa della nostra esperienza sensibile, poichè chi vive situazioni che trascendono i 5 sensi, sembra constatino una "espansione percettiva" (mi si conceda il termine), ossia percepiscono cose e sensazioni in un certo qual modo "diversamente tangibili" senza spostarsi di un millimetro.

Sono quindi convinto che il Fenomeno sia un termine che possa denotare quegli aspetti della Realtà alla portata della nostra percezione sensoriale, mentre il Noumeno potrebbe definire tutto ciò che trascende la nostra esperienza fisica: il rapporto che lega questi due "modi dell'essere" non è l'essere uno l'opposto dell'altro, nè uno derivazione dell'altro, bensì entrambi rappresentano differenti livelli di percettibilità nella totalità complessa della Realtà.
closed
2008-10-13 03:02:54 UTC
da perfetta ignorante in materia, io sono una persona che insegue solo i fenomeni, in quanto sono cose che riesco a quantificare e qualificare con la mia sensibilità...riguardo ai noumeni...non riesco ad applicarli nella mia vita...un noumeno potrebbe essere Dio...cioè è se stesso in quanto tale e io non posso spiegarmelo...ma sono una persona che preferisce il "tangibile" non "l'effimero.
Gabriele d'Annunzio
2008-10-13 03:01:34 UTC
Il fenomeno è alla portata di tutti, nel senso che è sensorialmente conoscibile.

Il noumeno può essere conosciuto solo da persone eccezionali (il Superuomo).
PiccolaD...
2008-10-13 06:24:30 UTC
io credo k il noumeno nn esiste:tutto può essere percepito e capito dalla mente umana!!!!! Il limite kantiano è assurdo!!!!
Lo'
2008-10-13 08:07:45 UTC
è lo stesso rapporto che esiste tra un bel panino al prosciutto e un bel panino al prosciutto IMMAGINARIO. Penso che i noumeni non esistano, ma che siano degli assoluti che l'uomo ha creato per convenzione, per amore della semplicità, per non dover dire io vendo:panino, panino, panino, panino...ma io vendo panini, o sono un venditore di panini. Non esistonon le idee, non esistono le forme, non esistono le essenze nè le usie. L'uomo ha creato i meridiani, la parola, il simbolismo. (non che sia particolarmente ferrato ma quel che intendevo dire in breve era che il noumeno è solo una convenzione umana, un pensiero o una parola)
*Pearl*
2008-10-13 02:55:13 UTC
secondo me il noumeno è qualcosa che esite ma è un limite che l'uomo non può raggiungere ed è giusto che sia così. sono kantiana in questo
anonymous
2008-10-13 02:52:26 UTC
ti accendo la stella, ma sono talmente ignorante in materia, che non so nemmeno di cosa stai parlando ;)
?
2016-12-30 16:23:00 UTC
Lo zoccolo duro dei credenti è contro l'aborto, sia esso terapeutico o according to risolvere gravi problemi di questo tipo, ma solo la "sfortuna" vuole che non si siano mai trovati nella condizione di dover prendere una simile e grave decisione. Magari provassero sulla loro pelle cosa significa essere stuprati e restare incinta, probabilmente cambierebbero theory. Si sa, tuttavia, che qui in Italia piace assumere certi ruoli solo nelle situazioni comode: così come si fa il radical stylish comunista o di sinistra, avendo conti all'estero, e demagogia sulle masse che stanno male, avendo la pancia piena e vivendo in modo comodo (vedi i nostri politici di sinistra), si fa il pio cattolico osservate senza conoscere minimamente cosa significhi patire, o avere dei gravi problemi famigliari e di salute. E gli americani, molto spesso piamente bigotti, sono parificabili ai nostri cattolici benpensanti.
anonymous
2008-10-13 08:25:36 UTC
Ti giuro che me lo sono sempre chiesta :))

Io credo che il Noumeno non esista e in questo concordo con Gabriele D'Annunzio che mischia Nietzsche con Kant,affermando che solo un uomo dai poteri eccezionali (il Superuomo),può raggiungere il Noumeno.

Secondo me il Noumeno non è una realtà inconoscibile.

Perchè è inconoscibile? Io non mi sento Kantiana in questo..

I limiti per me sono fatti per essere superati :PP
anonymous
2008-10-13 02:54:36 UTC
concordo con Kant.


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