Non è detto che le due prospettive vadano sempre scisse l'una dall'altra talvolta si può provare piacere fuggendo dal dolore, talaltra si può evitare il dolore rifuggiandosi nel piacere, ma purtroppo in entrambi i casi il piacere potrebbe risultare non essere un piacere vero ed assoluto ma un piacere opportunistico finalizzato al superamento temporaneo di una spiacevole condizione di dolore.
Personalmente ritengo comunque migliore la ricerca del piacere giacché non essendo nessuno di noi in grado di sapere cosa ci riserverà il futuro, poiché ancora non verificatosi (sennò che futuro è?), è impossibile evitare ciò che ancora non c'è.
Sempre dal mio punto di vista poi evitare il dolore è un po' evitare la vita: essa inesorabilmente porta a sbagliare e conseguentemente a provare dolore. Non sbagliare mai, non provare mai dolore, significa non vivere mai ed in un certo senso non vivere mai significa essere infelici in eterno...
Pertanto non potendo evitare né l'uno né l'altro meglio dedicarsi alla ricerca del piacere con la speranza/certezza che almeno una volta nella vita, come il dolore, anche il piacere arriverà, e che quella volta lo sapremo apprezzare a fondo dal momento che quel giorno lo avremo atteso da una vita...
L'uomo che teme la sofferenza soffre già di ciò di cui ha paura. (Michel de Montaigne)