Domanda:
Pena di morte: perché sì? Perché no,,,?
2010-08-04 11:43:52 UTC
Poco fa ho risposto così ad una domanda sull'argomento:

io non capirò mai la pena di morte: cosa si risolve? Se uccidi chi ha danneggiato delle persone non risolvi nulla, forse puoi alleviare per un po' la voglia di vendetta di chi è stato colpito direttamente o indirettamente, ma se uccidi un assassino ti macchi del suo stesso crimine e annulli la sua possibilità di riscatto e/o risarcimento sociale. Chi uccide o danneggia fisicamente o economicamente due, tre o centomila persone dovrebbe riscattarsi e risarcire la società. Potrebbe farlo lavorando duramente, per esempio pulendo strade e parchi che i normali servizi comunali non arrivano a coprire. In questo modo sarebbe utile sia agli altri, poiché lavorando presterebbe un servizio alla società e non sarebbe invece solamente un peso, sia a se stesso, poiché lavorando si nobiliterebbe e probabilmente non tornerebbe più a delinquere qualora dovesse ottenere la libertà (un'alta percentuale di chi è detenuto in carceri con lavoro riabilitativo una volta libera non torna più a delinquere).

Voi perché siete a favore o contrari alla pena di morte,,,?
29 risposte:
myriam
2010-08-05 05:14:56 UTC
Ho letto il libro prima di vedere il film (nella tradizione dei fouilletton è fin troppo drammatizzato e drammatizzabile) e non è il mio preferito (ovvio che ho pianto, non sono mica insensibile...): insomma. c'è troppa carne al fuoco, le gemelline bionde e bianche, le mani miracolose, il ******** che la stava facendo franca e che, naturalmente, è simpatico come un manico di scopa infilato nel... E cmq mi piacerebbe sapere se le risposte emotive sarebbero state uguali nel caso in cui il tizio fosse stato davvero colpevole.

Quanto alla risposta, da brava postillluminista sono sempre stata contraria alla pena di morte per tutte le ragioni su esposte (non serve come deterrente, si commette lo stesso crimine che si vuole punire, la punizione non è giustizia se non secondo la morale dell'occhio per occhio ecc ecc), ma oggi che sono un po' più smaliziata e in fondo in fondo alla vendetta un po' ci tengo (l'alternativa cos'è, porgere l'altra guancia? Rieducare, come dicevano di fare nella Cina di Mao? Mmm...), tra le migliaia di risposte scelgo ancora quella di Cesare Beccaria (molti sanno che ha scritto "dei delitti e delle pene", pochi l'hanno letto davvero e io una volta l'ho dovuto fare, cheppalle!): alla fine non è che non vogliamo la vendetta, ma in generale la pena a vita è un miglior deterrente della pena di morte. Infatti, per Beccaria, un "morto di fame" preferisce il rischio incerto della morte in cambio del guadagno altrettanto incerto del furto (magari con omicidio, tanto la pena di morte c'è lo stesso in entrambi i casi, o così era allora, quindi per lui non cambia nulla), mal che vada muori subito di ascia, cappio o ghigliottina (se sei fortunato) o, oggi, di iniezione letale o sedia elettrica. Ma se ti va bene... Wow! Metti che diventi miliardario. O magari solo per oggi tu e la tua famiglia mangiate (ai tempi di Beccaria a finire dentro erano i rubagalline, come ai tempi di Jean Valjean e "Les Miserables").

Di fronte alla libertà mutilata per sempre, invece, al carcere a vita (soprattutto considerato lo stato delle carceri, oggi come allora anzi oggi forse peggio per quanto i bempensanti lagnino che ormai le celle sono come suites in cui i carcerati fanno quel tubo che vogliono: be' allora ci vadano loro!), per Beccaria uno ci pensa su un momento di più prima di commettere un'idiozia.

Ecco, io nel caso di reati veramente gravi sarei piuttosto per una certezza del carcere a vita che per la pena di morte. Per un buon funzionamento delle carceri, magari diversificate in base al tipo di reato. La pena di morte non solo non risolve nulla ma tanto tocca sempre gli stessi (se le carceri funzionassero a dovere io vedrei bene Bernard Mudoff a scontare la sua pena a vita, anzi vorrei essere una mosca per ronzargli intorno mentre fa la doccia con gli altri detenuti, soprattutto i meglio dotati, e magari con qualche malattia venerea in corso).

Se il sistema della giustizia funzionasse, il carcere a vita sarebbe un miglior deterrente dice Beccaria. E se per ogni euro evaso se ne facessero pagare 10 di multa oppure il carcere (certo, però, e magari anche rapido), i paradisi fiscali resterebbero disoccupati e le tasse le pagherebbero tutti.

Troppi se? Forse è meglio tenersi la pena di morte? Continuo a credere di no, nonostante tutto.
Cinzia C 8 germoglia! アモ語レオナルド
2010-08-04 11:48:18 UTC
Commetti lo stesso crimine con la pena di morte, è una legge del taglione più che antiquata e dovrebbe essere tolta.
2010-08-04 17:10:17 UTC
nessuno vuole la pena di morte finchè non gli ammazzano la madre o il padre o la sorella o la moglie o un figlio.

-.-



rabbia e vendetta fanno parte dell'umanità. fortunatamente la giustizia non considera nè rabbia nè vendetta. io sono contro la pena di morte, ma se ammazzessero i miei genitori o un mio caro, probabilmente vorrei vedere morto l'assassino.
?
2010-08-04 12:04:14 UTC
Forse gli stati introducono la pena di morte per generare paura a chi volesse macchiarsi di un crimine . Non trovo altra spiegazione oltre a spendere meno per i detenuti . La vendetta è irragionevolezza allo stato puro e hai ragione a dire che chi uccide chi ha ucciso si macchia dello stesso crimine , quindi anche lui va ucciso ! E andrebbe uccisa tutta la popolazione dello stato accidenti ! Ho appena deciso di essere contrario alla pena di morte anche perchè se poi uccidi una persona che era stata incastrata per un delitto che non ha realmente commesso non puoi più tornare indietro .
2010-08-04 11:55:16 UTC
Il vero problema della pena di morte è che non ha valore come risarcimento materiale (la morte del reo non restituisce nessun bene o affetto perduto eventualmente), né agisce come deterrente (ché del resto, i crimini commessi in virtù di sentimento, continueranno a venire compiuti, visto che in genere i delinquenti in questo caso sono fin troppo annebbiati dalle proprie affezioni per poter giudicare opportunamente le conseguenze).





La pena di morte si rivela inutile anche dal punto di vista sociale in quanto non sradica la causa generatrice del fenomeno "tumorale" della criminalità, ma ne elimina semmai i sintomi e gli effetti.



Ciao
2010-08-04 11:48:27 UTC
il fatto è che, anche se lo si nega, la vita umana non è considerata come tale e ha un'importanza effimera. molti perciò preferiscono sbrigarsela in fretta; e poi un detenuto costa mentre farlo fuori no

è la dura verità
2016-12-10 19:32:17 UTC
voglio essere riassuntivo... a million) infatti anche le guerre sono sbagliate... un soldato non potrebbe uccidere senza essere giudicato in line with questo... anche se è così... 2) sono sicuro che i danni di cui parli tu sono inferiori alla perdita della vita... 3) una character in carcere è impossibilitata advert uccidere... se l. a. si deve sparare in line with evitare che un innocente muoia... allora si faccia... ma ucciderlo quando è inerme... quello è da vigliacchi oltre che barbaro...
2010-08-05 06:37:07 UTC
NOOOOOOOOOOOOO ! Essere rinchiusi nel braccio della morte per anni è piu' crudele dell' esecuzione stessa.

Ciao ed una stella
Cristoforo
2010-08-04 14:35:08 UTC
La pena di morte mai. Solo per una categoria è necessaria, per i filosofi ! Gli esseri piu' spregevoli di questo mondo, mi divertirei a fare le veci del boia. Sentire le vostre testoline vuote scricchiolare tra le mie mani.
?
2010-08-04 12:12:55 UTC
Miglio verde visto. Bel film.

Pena di morte: Contrario. Se uno uccide e lo si condanna a morte si fa esattamente lo stesso errore. Quindi, di conseguenza, anche quello che uccide chi ha ucciso dovrebbe morire. Nessuno ha il diritto di sopprimere una vita, se non la vita stessa. Ciao, Livio.
MissAlly
2010-08-05 07:15:27 UTC
Sinceramente quando sento di certi efferati crimini la prima reazione a "caldo" del mio cervello è quella di provare un forte senso di desiderio di vendetta verso chi di quel crimine si è macchiato.Vedere scorrere il sangue del serial killer è,nell'immaginario comune,un desiderio lecito e liberatorio.Quando poi si sente parlare del connubio omicidio-pedofilia,il desiderio di morte verso l'infame individuo sale alle stelle.Ora,la pena di morte è un grande meccanismo atto a soddisfare questo desiderio di vendetta,anche se è in realta' un ingranaggio atto a far risparmiare in termini economici il sistema penale dei Paesi che lo ammettono.Il fatto che nutra questo desiderio di vendetta è l'unico fattore che lo possa tenere in piedi,altrimenti è un meccanismo assurdo,al di fuori della logica.Quando si parla di pena di morte,io,non so perchè,ho sempre riservato il mio pensiero a coloro che devono materialmente mettere in atto la morte del reo,gli "operai della morte".Chi sono?Sono sicuramente persone che sono li' per guadagnarsi da vivere,che nutrono le loro famiglie con i soldi che provengono da "omicidi legalizzati".Sono persone che si fanno strumenti di morte in mano dello Stato in cui vivono e che oltretutto,credono di agire in nome del Giusto.La pena di morte sortisce l'effetto di far macchiare di uno dei crimini piu' orrendi,l'omicidio,le persone che ci credono,che credono sia giusta.E' un meccanismo perverso e falso perchè,si serve della categoria "Giustizia" per far passare come giusto (appunto) un omicidio che esula completamente dall'idea di "giusto" perchè un omicidio non è mai giusto.Dietro il pedofilo si cela spesso un bambino a sua volta abusato:ok,diamogli la pena di morte,uccideremo non solo il pedofilo ma anche quel bambino tanti anni fa violentato.E questo è solo un piccolo esempio per capire che è un errore risolvere le questioni con l'omicidio.Ok,diamo la pena di morte a quel maniaco che ha ucciso dieci donne:lui lo liberiamo dalla sua mente malata e folle e quelle dieci donne sono morte,non torneranno in vita comunque e il dolore dei cari non si plachera'.Dice Myriam che è preferibile la pena a vita alla pena di morte e concordo pienamente.Lupo Fabio parla di un risarcimento sociale attraverso il duro lavoro,bè sicuramente è quello che si dovrebbe fare,anche se in giro per i parchi certo non ci metterei a lavorare dei serial killer,che dovrebbero invece lavorare a vita e duramente dall'interno delle strutture carcerarie perchè non dovrebbero piu' vedere la luce del sole visto che quella luce l'hanno tolta alle loro vittime.Ma la morte no.
AL DI LA DEL RISULTATO
2010-08-05 10:53:44 UTC
Vi sembra giusto che Tizio si svegli una mattina e veda una bella ragazza fare jogging, la segue, la violenta e poi la uccide?



Io non sono nè contrario nè favorevole alla pena di morte, o meglio ho una mia idea ma preferisco non esprimerla, preferisco esprimere meglio i fatti, una persona che si prende la briga di rovinare alla vita a 1-2-... 100 persone merita di continuare a vivere pur sapendo il male che ha sparso e quante vite ha rovinato? Merita una seconda chance? Questa è la vera domanda.



Poi leggendo le tue motivazioni mi viene in mente che anche l'ergastolo per te è una pena ingiusta, infatti tale sentenza non ti permette la riabilitazione e non ti permette di non tornare a delinquere.



Per finire io la pena di morte l'ho vista più come mezzo di paura per evitare che vengano commessi tali crimini che come un mezzo "fine a se stesso".
Giovanni
2010-08-05 03:33:57 UTC
Perché no ! La storia ne è testimone. Magari trovo giusto che certe persone dovrebbero scontare la pena fino in fondo.

Non riesco neanche a trovare le parole del perché si, non so, non ritengo giusto che lo stato (quindi noi), sia un assassino...
?
2010-08-05 02:04:49 UTC
Dal mio punto di vista la pena di morte non ha senso perchè punisce il criminale e non il crimine.

Mi spiego meglio... quando un consesso giudicante commina, che ne so, una pena di un anno di reclusione, non lo fa per punire il criminale, altrimenti potrebbe frustarlo, provocargli dolore fisico. La reclusione serve ad impedire che il reato si ripeta, per proteggere la comunità, e per "rieducare" il detenuto.

In questo senso, la pena di morte è eccessiva, non ha a che fare con la giustizia ma con la vendetta, non salva la comunità, anzi, veicola il messaggio per cui uccidere è giusto se fatto per ragioni giuste, o uccidere è giusto se lo Stato di cui sei cittadino dice che è giusto.



E a chi dice che bisognerebbe chiedere alle vittime o ai parenti delle vittime di reati cruenti. La giustizia viene amministrata in modo oggettivo, non è un gioco fatto in onore delle vittime, altrimenti sarebbe possibile farsi giustizia da soli.

E prendere una pistola, metterla in mano al padre di un bimbo ammazzato e dirgli "vai e fatti giustizia da solo" non è giustizia!
҉ѕαυѕα∂є ҉
2010-08-04 16:00:31 UTC
Il Miglio verde è uno dei miei film preferiti,anche perchè adoro il divino Stephen King,una mente eccelsa...infatti,prima di guardare il film,ho letto il libro,ovviamente...sono fermamente contraria alla pena di morte...è una pratica barbara,disumana e sterile.Sicuramente funge da spauracchio per coloro che hanno in progetto di macchiarsi di crimini oltremodo pesanti,ma non dovrebbe nemmeno essere considerata legge...la legge guarda al rispetto del singolo,lo riconosce come tale,e non c'è niente che squalifichi e annulli la dignità di una persona come la pena di morte.E' spaventoso quanto gli uomini siano accecati dalla vendetta tanto da dimenticare di essere umani.Perchè se si uccide un simile,non si è minimamente degni di essere chiamati esseri umani.L'essere umano va incontro al prossimo,non lo avversa fino ad annientarlo completamente,gli lascia spazio,gli concede un'alternativa.E' durissima fare ciò dinanzi a chi commette atti deprorevoli ai danni di un pari,sfido chiunque a dare una possibilità di riscatto all'uomo che ha molestato fisicamente e in un secondo momento ucciso le proprie bambine...ma certo è che non è per nulla coerente togliere la vita a chi ha ucciso.Non è coerente farlo perchè ci si metterebbe nella stessa posizione e si finirebbe col perpetuare una catena di efferatezze del tipo io schiaffeggio te,tu schiafeggi me e così all'infinito...deve spezzarsi questo brutale circolo vizioso.Inoltre nessuno può arrecarsi il diritto di cancellare un'esistenza,semplicemente perchè non è nella posizione di poter rubare a qualcuno cioè che non è suo possesso...spetta solo a chi ce l'ha donata,strapparci la stessa vita.
Broken Streets
2010-08-04 14:38:20 UTC
piu che essere favorevole alla pena di morte sarei per la giustizia da se, per questo sono d'accordo con yggdrasill, individui vincolati dalla giustizia di un ente superiore e distaccato non provoca altro che grande rancore e rabbia, il che rende solo gli individui vittime del torto individui potenzialmente molto pericolosi per la societa (dato che si parla di aver subito reati gravi)

quanti per vendetta hanno commesso azioni criminali? e quanti hanno affidato vendette personali al crimine in cambio di un compenso in denaro? e poi perche andare contro gli istinti dell'uomo, quando invece si puo dare la possiblita di punire personalmente il colpevole?

penso che la vendetta personale sia la soluzione migliore, anche se si tratta di omicidio del colpevole, anzi in alcuni casi credo che sia lo stato a dover premere affinche vengano uccisi alcuni trasgressori della legge, alcuni delinquenti non sono recuperabili, quindi è meglio farli fuori

sul profilo economico le carceri si svuoterebbero e non si porrebbe il problema degli ergastoli di gente ormai irrecuperabile e inoltre si ridurrebbe la delinquenza per la ferocia che avrebbe il braccio della legge

c'è anche da considerare il costo opportunita del lavoro dei carcerati che potrebbero essere impiegati per i lavori forzati anziche uccisi, ma c'è da considerare anche il costo del personale di servizio, del cibo e del costo delle strutture per contenere i detenuti e i vantaggi di avere una maggiore sicurezza per i cittadini onesti

pertanto sono favorevole a un tipo di giustizia personale in cui lo stato deve garantire che la situazione non degeneri (cioe che vi sia un'ulteriore vendetta alla vendetta e che garantisca la possiblita al cittadino onesto di vendicarsi) e per i reati piu gravi la pena di morte, affidata o allo stato stesso o a chi ha subito torti dal malfattore, poiche i detenuti non rieducabili sarebbero solo un danno economico

per farla breve faccio un esempio

una persona che uccide la moglie perche lo tradisce non è un criminale, è solo una persona vendicativa, pertanto non pericolosa per la quiete pubblica

invece un serial killer è pericoloso e come, quindi per questo tipo di detenuti opterei per la pena di morte

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pippo è proprio quello il punto, non si puo valutare un assassino che uccide per vendetta con un killer, non è la stessa cosa perche uno non uccidera piu, l'altro invece è un criminale

lo stato non puo giudicare alla pari i due casi, chi uccide per vendetta sta solo seguendo la sua natura, che oggi purtroppo è repressa dalla societa, e che crea disordini, infatti ora come ora lo stato deve considerare come assassini l'uno e l'altro, creando nella mente di chi subisce torti sfiducia nelle istituzioni, cosi come anche per coloro che sono vicini, fisicamente e moralmente, a questo tipo di vicende

ma poi perche impersonarsi nella figura del colpevole? tu credi che un tuo familiare possa fare un delitto tale da subire la pena di morte? io no personalmente, specie sui miei futuri figli, sono convinto di educarli in modo da non fare cavolate (che poi i crimini punibili con un'eventuale pena di morte sarebbero pochissimi e considera tutto il guadagno di cui lo stato gioverebbe, maggior fiducia nelle istituzioni, guadagno economico e diminuzione della delinquenza)
Peppe
2010-08-04 13:41:03 UTC
Perché uccidere una persona se è possibile vederla soffrire per tutta la vita?

Io sarei d' accordo con la tortura...



,,, ... ,,,
Yggdrasill ♦
2010-08-04 12:45:29 UTC
La vendetta delegata allo Stato mi interessa poco. Io voglio il potere di esercitare la mia vendetta.
Ciccio
2010-08-04 12:16:49 UTC
La legge dovrebbe essere equa e imparziale. Dal momento in cui il giudice sentenzia per il condannato la pena di morte, si macchia di omicidio e, a mio parere, dovrebbe andare in carcere per aver commesso un omicidio. Nessuno è in grado di decidere della vita di un altro uomo per il semplice motivo che la nostra stessa costituzione ci pone tutti sullo stesso livello, tutti uguali. Quindi con quale autorità un uomo può decidere di privarne un altro della vita? A mio parere tutti i cittadini di qualsiasi paese che approva la pena di morte sono, egualmente al boia, degli assassini. Perché non si oppongono (almeno non nella totalità della popolazione) a tale pratica. Si macchia quindi di omicidio anche il dèmos... e qual è la pena de per un assassino in un paese che applica la pena capitale? non è forse la morte? allora anche la popolazione, indirettamente è complice e andrebbe punita. Non ha senso.
Paolomagno
2010-08-04 12:04:48 UTC
Sono contrario perché è bene che la condanna sia duratura affinché chi ha sbagliato possa sia pagare a dovere, magari facendo anche qualche duro lavoro in carcere, sia avere il tempo necessario per meditare sui suoi errori e redimersi...comunque in compenso sono favorevole alle torture!
?
2010-08-04 17:23:04 UTC
io quando sento di crimini efferati ho l' impulso a pensare a occhio per occhio,dente per dente,ma poi mi rendo conto che in astratto è facile però se dovessi essere io il boia,non ce la farei mai,

Sono comunque del parere che ogni stato ha le sue leggi e non è giusto ingerire o almeno farlo con equilibrio,tante storie per gli Stati uniti,mentre la cina che ne giustizia molti di più ,non si tocca.

Inoltre associazioni come ''nessuno tocchi caino'' dovrebbero fare un pensierino anche per abele
l_lupu89
2010-08-04 16:02:12 UTC
Pienamente d'accordo, sono contrario alla pena di morte e ci sono delle buone ragioni tra le quali quelle che in parte hai esposto tu, in più ti dico che riguardo all'argomento ho formato il mio pensiero grazie a "De delitti e delle pene" di Cesare Beccaria, (non l'ho letto tutto ma molti passaggi sulla pena di morte) e devo dire che è stato davvero illuminante, te lo consiglio.
Holland & Holland
2010-08-04 15:29:05 UTC
Io credo che finchè non ci si trova a perdere un parente (magari un figlio) o magari ti stuprano una figlia o uccidono la persona che si ama, è molto difficile fare delle considerazioni dicendo: "faresti il loro stesso errore".
bob g
2010-08-04 12:42:43 UTC
Mah,comunque credo che la domanda per avere risposte sincere dovrebbe essere posta a tutti coloro che si sono trovati ad avere un qualche caro ucciso,così messa,si risponde alla lontana come una cosa che non ci riguarda,ma un conto è esserci dentro una situazione e un altro è starsene fuori,io potrei risponderti adesso che forse la pena di morte è ingiusta,ma penso che se mi toccassero la mia ragazza,potrei essere a favore,e in fondo quello che importa è la reazione di ognuno al fatto realmente compiuto e credo che le valutazioni cambierebbero,poi c è da dire che la detenzione non riabilita,ma acuisce il senso d estraneità(vedere Dostoevsky),lo stato non mette in prigione per riabilitare,non gliene può fregare di meno,e lo sa bene che la detenzione non fa questo ed anzi fa uscire peggiori di prima;si mette in galera per togliere quelle persone che possono nuocere alla società,ma alla società non gliene frega niente di essere risarcita in lavori utili,ma vuole essere risarcita con lo spettacolo del dolore,della prigione,del sangue(vedesi Nietzsche),in quegli stati dove c è la pena di morte,è la maggioranza a volerla,;bisogna sempre andare al fondo del problema,e poi credo che la pena di morte sia riservata a casi particolari,certi,bisogna dire che esistono individui pericolosi,folli,ci sono persone che preferiscono la morte al carcere.
Freedom
2010-08-04 12:36:11 UTC
Ho letto le risp. e so di essere in minoranza, ma dirò ugualmente quello che penso:

Sono favorevole alla pena di morte per questi motivi:

1) Ci sono dei crimini veramente sconvolgenti e la persona che gli ha commessi continuerebbe a farli (vedi i serial killer).

Per quale motivo si deve parteggiare per chi commette degli omicidi e no per chi li subisce?

La possibile vittima non ha forse diritto di vivere?

2) non è vero che la pena di morte non è un buon deterrente contro eventuali crimini.

la mafia insegna: il quel contesto viene applicata la pena di morte e nessuno sgarra.
Violetmoon
2010-08-04 11:55:04 UTC
Perché alcune volte si sbaglia e si uccide gente innocente, ma ormai è troppo tardi.



Inoltre non vedo perché io devo essere uccisa perché lo decide un altro come punizione. Che punizione sarebbe?



E' comprensibile la voglia di giustizia e di vendetta, ma preferisco dare una punizione che duri a vita, che faccia soffrire loro le pene dell'inferno facendoli pentire per quello che hanno fatto, piuttosto che toglierli di mezzo. Ma che sia davvero dura e che duri per sempre.



Però, ripeto che la gente vicina alle vittime di omicidi e simili non è da biasimare. Ma la penso come ho detto.
Suskis
2010-08-05 04:17:03 UTC
la pena di morte è un atto di egoismo in cui chi soffre pensa di alleviare la usa sofferenza infliggendone altra. è quindi qualcosa di incivile che non ha nulla a che fare con la legge.
2010-08-04 12:34:30 UTC
No! Conosco gente che è infame,è meschina, però non può nemmeno passarti per l'anticamera del cervello di ucciderla per questo motivo perchè è assurdo. Non si può uccidere una persona,sebbene questa abbia fatto del male, e credere che non sia successo nulla perchè dietro una persona c'è una storia e almeno una persona ne soffrirà perchè per lei è tutto. Perciò sono assolutamente contraria.
Dexter
2010-08-04 12:41:28 UTC
Favorevole per i casi in cui un criminale si macchia di reati come omicidio premedidato o pedofilia.

Non esiste che una delle categorie possa un giorno tornare a piede libero. Soprattutto un pedofilo, come pensate di farlo riscattare? E cosa pensate di fare una volta che avrà violentato vostra figlia di 4 anni dopo essere stato rilasciato perchè aveva scontato la sua pena?

E un assassino che ha ucciso vostra madre? Sareste tranquilli sapendo che continua a respirare l'aria che avrebbe dovuto respirare lei?

Facile parlare quando una cosa non ci ha mai toccati direttamente.

Suerte

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A quanto pare tutti santi qui. Tutti disposti a perdonare pedofili e assassini e pronti a concedere una seconda possibilità.

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